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Non date a Cesare quello che è vostro

Per paura di sembrare egoisti, mettiamo spesso l’amor proprio a tacere. Lui è lì, nell’angolo, come una bomba ad orologeria pronto ad esploderti in faccia quando meno te lo aspetti. Sepolto, sotto le macerie di tutte le risposte che non diamo, di tutta la gratitudine che non riceviamo, di tutte le ferite che non guariamo, di tutte le esperienze che non sappiamo trasformare. Umiliato, mortificato. La buona notizia è che si può ripartire attraverso l’analisi delle nostre esperienze. Rimescoliamo le carte, rigettiamo i dadi, pronti a giocare una nuova partita. Ancora una volta. Sempre!