Descrizione
Creare sapere condiviso e sostenibile
Ad esclusione delle ultime, nessuna generazione ha mai così tanto dubitato dell’efficacia della scuola, nessuno ha cercato di eluderla, evaderla, tenersene a margine. Nessuna ne ha patito in maniera così drammatica l’incapacità di svolgere il compito di formare gli individui. Ma che valore ha l’insegnamento oggi? E lo si può ancora considerare un’istituzione? Chi può stabilire cosa insegnare? E soprattutto chi sa o può dire come lo si deve fare? Nell’era della flessibilità e della liquidità sembrano inutili e controproducenti i “rimedi della nonna” proposti dagli ultimi governi, mentre è pericolosa l’invadenza dei media. Il testo propone un metodo semplice ma rigoroso per formare le nuove generazioni che restituisca all’insegnamento un’identità rassicurante, riconoscibile e soprattutto inconfondibile rispetto ad altre generiche forme di acquisizione di informazioni; propone l’idea di una fabbrica della felicità dove esistano regole non solo imposte ma condivise, un modo ecologico di “fare sapere” che tenga lontana da ogni aula l’ignoranza, tristemente diffusa, nell’istruzione attuale.
Autore
Bruno Pezzella, Pedagogista, Supervisore alla Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’Insegnamento (Università degli Studi di Napoli Federico II). Giornalista pubblicista (ha collaborato con i maggiori quotidiani napoletani). Docente di teoria e tecnica della comunicazione di massa, scrittore ed autore di saggi monografici.
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