Descrizione
Ferdinando Russo, fra gli scrittori napoletani del suo tempo, rappresenta una vistosa eccezione a un comune modo di fare poesia, basato sulla liricità, per l’alternarsi nella sua opera di motivi estremamente liberi con altri rigorosamente realistici; l’ingenuità popolare convive col tono polemico, l’estrosità col risentito rilievo politico, il denso quadro di vita col meridionalismo cosciente. Il cofanetto riunisce due volumi dedicati al poeta partenopei curati da Giovanni Amedeo. Nel primo “Il sorriso e la violenza di Napoli plebea e piccolo borghese” si offre una lettura interpretativa della poesia di Russo evidenziandone gli aspetti più peculiari, in particolare dal punto di vista linguistico: il procedere con diversi impasti linguistici a seconda degli umori e dello strato sociale dei personaggi rappresentati; la sensibilità alle parlate vecchie e nuove, belle e brutte, controllate e sguaiate; le deformazioni della parola e il gergo della malavita. Dal volume emerge come per Russo i vari livelli del dialetto (medio, raffinato e rozzo), soli o in commistione con il gergo camorristico e con le storpiature della lingua, rafforzino e incanalino la spinta fantastica della sua prosa. Il secondo volume “Poesie” è un’antologia poetica di Russo, in cui la vecchia Napoli, fantasiosa e plebea, regale e torva, decrepita e luminosa, rivive con le sue infinite voci e la sua anima millenaria.
Autore
Giovanni Amedeo, scrittore e giornalista napoletano. Ha collaborato a: “Il Mattino”, “Il Secolo XIX”, “Il Radiocorriere”, “Nuovi Argomenti”, “L’Illustrazione Italiana”, “Il Domani d’Italia”, “La Voce della Campania”, “Nostro Tempo” e altri giornali e riviste anche straniere. Nel 1993 ha vinto il Premio Riccione per il teatro.
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