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Antonio Barbieri, Aniello Califano: Le canzoni ritrovate 18 elaborazioni per piano e voce

10,00

Luigi Ottaiano

Collana: Neapolis 47

Volume di 52 pagg

Formato 21 x30

ISBN 979-12-81558-47-2

Categoria: Product ID: 18120

Descrizione

Antonio Califano entrò in contatto con l’ambiente dei café chantant, importati dall’Europa, che spesso divennero ambienti culturali (poeti, musicisti, interpreti) più che semplici locali di intrattenimento. In questi contesti presentò i suoi versi a musicisti, collaborando con diversi compositori per trasformarli in canzoni. Califano scrisse decine (alcune fonti parlano di sessanta settantina) di testi in versi, molti poi musicati da vari compositori noti della canzone napoletana. Tra i suoi successi celebri:’O surdato ‘nnammurato: probabilmente il brano più famoso legato al suo nome. Il testo fu affidato al musicista Enrico Cannio. Tiempe belle (‘e na vota): eseguita nel 1916, con musica di Vincenzo Valente. Carulina (1892) su musica di barone Celestino Galiani: uno dei suoi primi successi. Chichirichì (’O galluzzo) (1893), con musica di Pasquale Ernesto Fonzo: tra le canzoni presentate in concorsi di Piedigrotta .In molti casi, Califano partecipò ai concorsi di Piedigrotta, l’importante festival musicale napoletano dell’epoca. Le sue poesie erano generalmente semplici, di facile orecchiabilità, con tono popolare, non rare volte sul tema dell’amore, della nostalgia, della vita quotidiana. Antonio Barbieri era poeta dialettale, scrittore, e autore di canzonette e brani con una forte connessione con la scena musicale napoletana del suo tempo. Secondo alcune fonti, Barbieri mantenne una bottega/modisteria (di cappelli o abbigliamento) a Napoli, dove molti musicisti e poeti frequentavano come clienti e collaboratori. In quella bottega, al di là dell’attività mercantile, c’erano prassi di lavoro collettivo su testi e musica: diversi compositori partenopei collaboravano con lui, scambiando idee e melodie “tra un cappello e l’altro. Barbieri è descritto come poeta che “addolcì con la malizia la volgarità” — un modo elegante di dire che riusciva a maneggiare temi quotidiani, maliziati, con garbo e ironia senza cadere nel triviale. Pur non essendo un interprete famoso in scena, la sua “bottega artistica” divenne un luogo di ponte tra poesia e musica: nel suo laboratorio si incontravano figure importanti della canzone napoletana, come Ernesto De Curtis, Vincenzo Di Chiara, Salvatore Gambardella, Eduardo Di Capua, Enrico Cannio, e altri.

AUTORE


LUIGI OTTAIANO, docente di Flauto e Prassi del corso di Canto Canzone Classica Napoletana al Conservatorio di Musica Nicola Sala di Benevento. Da anni si dedica alla valorizzazione della canzone classica napoletana. Ha fondato il gruppo musicale   La bottega dei quattro con cui ha effettuato numerose tournée e la registrazione di diversi CD. Autore di vari libri. Per Cuzzolin Editore ha pubblicato Storia della Canzone Napoletana dalle Origini al 1880; Guida all’ascolto della Canzone Napoletana; Le Biografie dei grandi Autori della Canzone Napoletana; Ferdinando Russo:le 18 canzoni ritrovate con CD allegato; Alla Napoletana: gli stili della Canzone Napoletana dal ‘500 all’ ‘800.